Text: Operette morali , Giacomo Leopardi( about 6mB)
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05 feb 2001
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città vi furono),
           come specie di carri, [4173]furono da' Greci chiamati
   dell'Harmattan. Quelli le cui forze furono esauste da ec­
 lirica; come i subbietti lugubri, che furono spessissimo
nze dei tempi, occasioni, modi, in cui furono
                      tendenza con cui furono create. Le une gaie, le altre tetre
                          pano ancora, furono mai così poveri per questa parte,
    tro. Di più, le sventure di quello furono senza dubbio
lle moderne nazioni civili, che quelle furono
            sempre che sono quelle che furono fatte in tempo che la
n'avemmo anche in gran copia. E queste furono
lto bene che in America non sono e non furono
   tutte, malgrado di ogni repugnanza, furono architettate.
, si arguisca che l'Iliade e l'Odissea furono
                            malie, che furono chiamate e si chiamano eccezioni, li­
ruditamente parlato di questa materia, furono
tmici i versi dell'inglese Chaucer. Lo furono
e opere di prosatori appresso i greci, furono con­
                       mune, quando vi furono degli uomini che ne fecero un
         (Wolf §.23. p. XCVIII) Queste furono per più secoli le
                             pio [4350]furono credute inette alla letteratura. E ciò è
                        tempo le sole, furono in versi, non per altro, se non perchè
loro argomenti. I diaskeuastaÜ d'Omero furono
ogliono per natura esser corti. E tali furono e sono
rigine sono più ragionevoli), i drammi furono
                                questi furono i retori tecnici più conosciuti, i capi del
                                   che furono conservate lungamente per sola memoria. ­
   cittadino, perchè essi popoli greci furono quest'Omero
              tà, e la povertà d'Omero furono de' Rapsodi; i quali es­
                        opere in prosa furono cominciate a dividere in libri, que­
                      sti libri ancora furono chiamati prose lñgoi, prosa 1., prosa
                                   non furono scritti. Noi, quantunque i nostri versi si scri­
  medesimo I Siceli, secondo l'autore, furono Pelasghi, di
lo le storie o storielle d'una nazione furono spes­
     stanze di luogo, tempo, e simili, furono sovente traspor­
                 che egli l'ha posta), furono una nazione distinta, e di
li pontificali di Roma) were restored (furono
           condo ogni verisimiglianza, furono le prime prose gre­
 la filosofia ec., passando in Italia, furono causa
                                   che furono, o si può creder che fossero, propri de' volga­
                    meno di quelli che furono proprii de' saggi; materia che
                            me ec. che furono suoi propri e nuovi, ora paiono
                             mo tempo) furono antropofagi. V. p. 3811.
                                  cioè furor, furere ec. furore frenesia ec.
          za, nondimeno si vede che il furore di questa passione
       sottrarsene, concepivano odio e furore contro il fato, e
          sona da rivolger l'odio e il furore (se siamo magnanimi, e
        somma di quasi ubbriachezza, e furore, ec. scopre delle
   tra tal bestia salvatica, che va in furore, ed è più che mai
                cioè furor, furere ec. furore frenesia ec.
i dalla sventura fino alle smanie e al furore, a
                                       furore o filosofico o passionato o poetico o altro, indarno,
    e in un'intera e decisa ebbrietà e furore e smania di pura
                               derio e furore di questi (sieno piaceri corporali o spiri­
       per seguire, massime calmato il furore e intiepidito l'ar­
                                  quei furori, da quelle smanie, hanno già l'animo accomo­
                                       furtar) [1563]contratto da furatare, o furitare. Furtare si